" È finito da alcune settimane lo stato di emergenza Covid, dopo oltre due anni. Dal 1° aprile alcune regole sono cambiate, le nostre non sono poi così cambiate, ma tutti abbiamo colto un segnale positivo che apre una porta di speranza verso il futuro.
Serve concedersi uno spiraglio di fiducia nel domani, perché solo così possiamo tornare, benché gradualmente, alla nostra tanto agognata normalità. Lo abbiamo ripetuto tante volte, ma il richiamo all'attenzione è un dovere di civiltà.
In questi anni abbiamo imparato molto, non sprechiamo l'amara lezione che la pandemia ci ha fornito. Purtroppo a care spese, abbiamo potuto capire che se tutti rispettiamo le regole, possiamo salvaguardare noi stessi e gli altri.
Il Covid non è finito, ce lo dicono gli scienziati e le scienziate. Il virus, nelle sue mutevoli forme, rimarrà tra noi, ma dobbiamo conviverci nel modo quanto più corretto.
Probabilmente ci sarà un'altra dose di vaccino da fare ed è possibile che tante precauzioni (come mascherine e igienizzanti) continueranno ad accompagnare le nostre giornate ancora per molto tempo. Ma non è questa la mancanza di libertà.
Saremo liberi, ogni giorno di più, quando il Covid sarà sotto totale controllo, quando non ci farà più paura, quando non riempirà più gli ospedali mettendo a repentaglio servizi primari.
Non me la sento di festeggiare, se non con molta cautela. Il mondo ahimè sta già soffrendo per un'altra drammatica situazione. Un conflitto bellico così vicino a noi, da sentirne il riverbero. La guerra e gli squilibri internazionali che ne derivano impattano sulle spese di privati e aziende, sul costo dell'energia, sull'inflazione.
Siamo dentro ad un'altra sfida che ci metterà alla prova.
Restiamo cauti a maggior ragione, manteniamo le linee guida precauzionali che il Governo ci chiede perché almeno Covid possa smettere di essere un problema che limita le nostre vite.

Auguro a tutti buona Pasqua, un giorno simbolo di rinascita e speranza!."