Cerimonia in ricordo di Lido Duranti

È la prima volta che si svolge a Orentano una commemorazione del partigiano orentanese con la partecipazione dei ragazzi della scuola media.

Si è tenuta martedì 28 marzo 2023, la cerimonia in ricordo di Lido Duranti, antifascista e partigiano ucciso alle Fosse Ardeatine dai tedeschi il 24 marzo 1944.

Hanno partecipato alla commemorazione, oltre al sindaco di Castelfranco di Sotto, Gabriele Toti, l’assessora alla Cultura Chiara Bonciolini e alla Scuola Ilaria Duranti, anche studenti e studentesse delle classi terze della Scuola Secondaria di primo grado di Orentano (Istituto Comprensivo L. Da Vinci).

I ragazzi hanno avuto modo di ascoltare il racconto delle vicende che hanno riguardato Lido Duranti in un incontro con lo storico Savino Ruglioni, autore del volume “Lido Duranti. Un partigiano ucciso alle fosse ardeatine” (FM edizioni) presso la Scuola di Orentano. Un momento di crescita e di confronto che ha posto l’attenzione su una pagina di storia della Seconda Guerra Mondiale che ha toccato Orentano da vicino.

È la prima volta che viene dedicata una commemorazione a Duranti a Orentano coinvolgendo studenti e studentesse. L’iniziativa è stata promossa per rendere partecipi i giovani orentanesi di una persona la cui storia è stata per troppo tempo mal riportata. Uno strumento per tramandare un pezzo di storia tramite le nuove generazioni.

Lido Duranti era nato a Orentano il 7 aprile del 1919, si trasferì a Roma con la sua famiglia, dove, come molti suoi compaesani, cercò di avere successo come pasticcere. Nel 1943 dopo l’armistizio entrò nel movimento partigiano. Catturato venne portato nella prigione di Via Tasso; qui fu umiliato e torturato, ma non rivelò nulla di quello che sapeva.

Il comando tedesco per una rappresaglia contro un attentato partigiano (Via Rasella), ordinò la fucilazione di 10 italiani per ogni tedesco morto e il 24 marzo del 1944 l’ufficiale delle SS Kappler fece trasportare in una cava di tufo sulla via Ardeatina 335 tra detenuti politici (civili e militari, tra i quali anche Duranti), ebrei o semplici sospetti e li fece fucilare.

Per molti anni la storia che si tramandava su Lido Duranti non è stata questa. Senza documentazioni e senza il supporto di una ricerca storica, le voci che circolavano sul suo conto non gli rendevano onore. Si pensava infatti che fosse stato incarcerato come criminale comune dopo aver commesso dei furti. Per fortuna col tempo è emersa un’altra verità e la memoria di quest’uomo è stata rivalutata.

Dal 1949 il luogo dell’eccidio delle Fosse Ardeatine è diventato un sacrario affinché non venga mai cancellata la memoria delle vittime. Lo scorso 24 marzo, nel giorno della ricorrenza del massacro compiuto per mano nazista, il sindaco Gabriele Toti si è recato (come ogni anno) a Roma per partecipare alla cerimonia ufficiale alla quale presiedono le più alte cariche dello Stato, compreso il Presidente della Repubblica. Tra i 335 nomi letti e commemorati, c’è anche quello di Lido Duranti.